Luciano Borzone Italian, 1625-1679
Young man holding a plate of bread and fish
Oil on canvas
68.3 x 55.7 cm
La biografia trasmessaci dal Soprani su Luciano Borzone ci restituisce l’immagine di un artista che fu tra i più stimati protagonisti della vicenda artistica ligure della prima metà del secolo...
La biografia trasmessaci dal Soprani su Luciano Borzone ci restituisce l’immagine di un artista che fu tra i più stimati protagonisti della vicenda artistica ligure della prima metà del secolo XVII, non solo per la sua attività di pittore, ma anche per la vivacità dell’intelletto e per le sue virtù di musico, poeta e letterato; apprezzato dai personaggi più in vista della nobiltà del tempo, come Giovanni Carlo Doria e Giacomo Lomellini, che ricorrevano al suo consiglio negli acquisti d’arte con cui arricchivano le loro straordinarie collezioni. Anche dalla citazione di temi come “una zingara tutta cenciosa in compagnia di alcuni putti e soldati fatta con risoluto e pittoresco pennello” o di un “Diogene che va cercando l’uomo con la lanterna” definita “opera molto capricciosa” sembra potercisi attendere dal Borzone opere di carattere profano, destinate ad un colto collezionismo privato, affrancate pertanto dalla consuetudine iconografica delle raffigurazioni destinate a pubblica devozione.
Purtroppo assai rare sono venute fino ad oggi alla luce testimonianze di questa libertà intellettuale del pittore, il cui catalogo è ancora prevalentemente ricostruito sulla base dal patrimonio artistico conservato in edifici religiosi o da questi proveniente, mentre la grande dispersione delle collezioni private rende assai lento e difficile il riaffiorare alla nostra conoscenza di opere cui il tempo ha cancellato tracce e notizie della loro provenienza e riferimenti al loro artefice.
Un significativo esemplare di questa libera produzione del Borzone, è sicuramente da riconoscere nel Fanciullo che reca un piatto con pani e pesci, stilisticamente esemplare dei suoi modi più maturi, che s’evidenziano inconfondibili in quelle morbide pieghe dei panni quasi più sommariamente suggerite che delineate, dove ogni particolare del dipinto è costruito con efficacia a dir poco sorprendente in così singolare essenzialità esecutiva, soprattutto nello straordinario brano di natura morta che sembra voler sopravanzare, nel genere, esiti del secolo che verrà.
È anche possibile, dato il particolare abbinamento, che pani e pesci alludano simbolicamente in qualche modo al vitale significato dei doni di natura moltiplicati da Cristo sulla riva del lago di Tiberiade. Tuttavia non v’è dubbio che da tale spunto il Borzone abbia comunque tratto ispirazione per dare veste di protagonista, in questo suo dipinto, ad un semplice garzone di taverna, raffigurato col vigore di un ritratto popolare nel suo dimesso abbigliamento, le maniche rimboccate, intento a servire un sobrio pasto al frugale appetito di qualche avventore.
Camillo Manzitti
Purtroppo assai rare sono venute fino ad oggi alla luce testimonianze di questa libertà intellettuale del pittore, il cui catalogo è ancora prevalentemente ricostruito sulla base dal patrimonio artistico conservato in edifici religiosi o da questi proveniente, mentre la grande dispersione delle collezioni private rende assai lento e difficile il riaffiorare alla nostra conoscenza di opere cui il tempo ha cancellato tracce e notizie della loro provenienza e riferimenti al loro artefice.
Un significativo esemplare di questa libera produzione del Borzone, è sicuramente da riconoscere nel Fanciullo che reca un piatto con pani e pesci, stilisticamente esemplare dei suoi modi più maturi, che s’evidenziano inconfondibili in quelle morbide pieghe dei panni quasi più sommariamente suggerite che delineate, dove ogni particolare del dipinto è costruito con efficacia a dir poco sorprendente in così singolare essenzialità esecutiva, soprattutto nello straordinario brano di natura morta che sembra voler sopravanzare, nel genere, esiti del secolo che verrà.
È anche possibile, dato il particolare abbinamento, che pani e pesci alludano simbolicamente in qualche modo al vitale significato dei doni di natura moltiplicati da Cristo sulla riva del lago di Tiberiade. Tuttavia non v’è dubbio che da tale spunto il Borzone abbia comunque tratto ispirazione per dare veste di protagonista, in questo suo dipinto, ad un semplice garzone di taverna, raffigurato col vigore di un ritratto popolare nel suo dimesso abbigliamento, le maniche rimboccate, intento a servire un sobrio pasto al frugale appetito di qualche avventore.
Camillo Manzitti
Literature
A. Manzitti, Luciano Borzone. 1590-1645, Genoa 2015, p. 219 D4, (ill. b/w), p. 149 (ill. in colours).
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