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Fausto MelottiBozzetto per scenografia, 1985 ca.Brass, painted fabric110 x 40 x 50 cm
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All'inizio degli anni Ottanta l'artista, noto soprattutto per le sue leggere e delicate sculture in metallo, inizia le prime collaborazioni con l'ambito teatrale: è in questo periodo che progetta complesse scenografie per spettacoli d'opera e di balletto, come quella per "Le chant du rossignol" di Igor Stravinskij (presentata nel 1982 al Maggio Musicale Fiorentino), che riproduce in dimensioni monumentali una delle sue tipiche composizioni in metallo. Ma questo coinvolgimento diretto con il palcoscenico verso la fine della vita dell'artista trova una genesi o una premessa, per così dire, in una serie di piccole sculture in ceramica denominate "teatrini" e realizzate a partire dagli anni Quaranta, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta, letteralmente, di scene in miniatura: palcoscenici in terracotta abitati da figure e oggetti vari, capaci di evocare storie, presenze, situazioni.
Nel 1985 Melotti esegue Il bozzetto in questione per la scenografia del 3° Festival Musicale d'Autunno di Firenze, Teatro dell'Utopia. Da questo bozzetto, ora nella collezione della ML fine art gallery, Alik Cavaliere realizzò nel 1986 la scenografia per il 3° Festival Musicale d'Autunno (Teatro dell'Utopia), Firenze (Concerto di martedì 14 ottobre 1986, ore 21.15, Cenacolo di Ognissanti - Musiche di Roberto Gerhard e Manuel De Falla). Dopo l'esibizione, il set è stato distrutto.
Il III Festival, che si svolse nell'anno in cui Firenze fu Capitale Europea della Cultura, fu forse il più originale. Intitolato "Il Teatro dell'Utopia": l'idea era quella di associare a ogni concerto un'installazione affidata ad alcuni dei più noti artisti dell'epoca (Lucio Del Pezzo, Vincenzo Ferrari e Alik Cavaliere, che curò la realizzazione del bozzetto di Fausto Melotti, morto pochi mesi prima del festival).
Fausto Melotti Bozzetto per scenografia, 1985
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